Daniel e Monica si sono sposati giovani, questa situazione, insieme al progressivo allontanamento tra loro due, li ha portati sull’orlo della separazione, di qui hanno scoperto l’importanza del dialogo in una coppia.
Quanto è importante capire l’importanza del dialogo in una coppia, e mantenerlo vivo tutti i giorni, per tutta la durata della vita insieme!
La storia di Daniel e Monica
La Romanza
Daniel
Siamo Daniel e Monica di Anzio in provincia di Roma. Ci siamo sposati 22 anni fa e abbiamo due figlie. Abbiamo fatto il weekend di Retrouvaille a Vallombrosa (FI) nel Settembre 2014.
Ci siamo conosciuti una domenica sera mentre passeggiavamo per le vie del nostro piccolo paesino d’origine. Di Monica subito mi colpì il suo grazioso viso con gli occhi chiari e i capelli biondi lisci e lunghi. Dopo giorni di incontri e vari tentativi di approccio riuscii a strapparle un primo appuntamento da sola. All’inizio mi sentivo eccitato, pieno di vita e felicissimo, amavo quella ragazza dagli occhi chiari, tenera e dolce nello stesso tempo. La fiducia l’uno nell’altra era tale che decidemmo di fidanzarci.
Ci vedevamo quasi tutti i giorni, andavo spesso a prenderla a scuola. Io mi sentivo beato, avevo una ragazza molto carina e mi sentivo appagato. Facevamo tante cose insieme, andavamo al mare o in gita e condividevamo tutto.
Quando io ho cominciato a lavorare iniziammo a stare meno insieme. Mi sentivo triste, solo e dispiaciuto a stare lontano da lei ma nello stesso tempo determinato a fare tutto ciò per migliorare il nostro futuro. Ciò però non ha mai scalfito l’amore e il rispetto per Monica. Arrivai al matrimonio pieno di speranza per il nostro futuro ed eccitato nel coronare il mio sogno di sposare Monica. Così quando ho avuto una posizione lavorativa stabile ci siamo sposati.
L’inizio è stato fantastico: arredare la casa, andare a fare la spesa insieme, sbrigare le faccende domestiche, uscire il fine settimana era un sogno, tutto era dedicato a noi. Mi sentivo appagato e soddisfatto nell’avere una famiglia tutta per me da fare felice. Stavo bene insieme a Monica e mi piaceva moltissimo questa nuova vita, mi accontentavo di poco, l’importante era stare insieme.
Monica
Quando conobbi Daniel fui colpita dal suo sorriso e dalla sua simpatia. Avevamo alcune cose in comune anche se in realtà eravamo diversi. Quando ci siamo baciati per la prima volta mi sono sentita felice e euforica. Durante i cinque anni di fidanzamento mi affezionai a questo ragazzo timido e sensibile ma allo stesso tempo di personalità forte. Mi sentivo protetta e rassicurata da una persona che mi trasmetteva sicurezza e mi dava un senso di perfetta armonia nello spirito. Prima del matrimonio mi sentivo felicissima all’idea di andare a vivere con il ragazzo che amavo e liberarmi del peso della mia famiglia di origine a cui ero legata ma avevo tanto bisogno di coronare il mio sogno di mettere su famiglia e di rendere felice il mio sposo.
La delusione e la disperazione
Monica
Subito dopo il matrimonio nacque la nostra prima figlia. All’inizio mi sentivo entusiasta nonostante gli impegni e l’inesperienza di fronte a una bambina da crescere. Poi le cose sono diventate difficili. Mi sentivo inadeguata di fronte a questa nuova vita. L’avvento di un bambino subito dopo il matrimonio era una responsabilità che non ero pronta ad affrontare. Vedevo il mio sposo pronto ad affrontare e ad aiutarmi sulle mille difficoltà, mentre io mi sentivo sconfortata di fronte alla mia inesperienza, come se un principiante di nuoto, alle prime esperienze, volesse diventare un professionista saltando alcuni passaggi fondamentali. Abbiamo cominciato a litigare per vari motivi, e alternavamo fasi di vita serena con periodi bui e pieni di tristezza. I litigi erano prettamente di motivi economici, ma anche per le nostre famiglie di origini le quali si intromettevano spesso nelle nostre decisioni. I litigi erano spesso violenti e alzavamo spesso la voce.
Mi sono allontanata sempre di più da Daniel. Il dialogo e la comunicazione tra noi due si era affievolita, non sapevamo l’importanza del dialogo in una coppia, non parlavamo più se non per le cose di interesse comune. Nonostante l’assenza di dialogo facevamo ancora tantissime cose insieme: fare la spesa, week end fuori porta e vacanze tutti insieme. Ma i miei interessi erano al primo posto e pensavo solo al mio piacere e benessere, ho trascurato il mio sposo e facevo di tutto per stare sempre più distante da lui. Non provavo più niente per il mio sposo se non una profonda amicizia. Mi sentivo confusa fino al giorno del mio tradimento in cui ho soddisfatto la mia curiosità di ricerca di un altro amore in cui trovare appagamento.
In questa situazione mi sentivo in colpa e pensavo a come si potesse sentire Daniel, un dispiacere tremendo che mi pesava come un macigno. Mi sentivo inquieta e infelice e in un litigio gli dissi che non provavo più niente per lui. A questo punto toccai il fondo, volevo separarmi, mi sembrava la cosa più giusta da fare. Quando Daniel mi propose il programma di Retrouvaille ero stanca e disperata della nostra conflittualità ma quel percorso fu per me una speranza.
Daniel
Dopo un po’ di tempo le esigenze famigliari aumentarono, cominciarono i litigi e le intromissioni delle nostre famiglie di origine. Io mi sono impegnato sempre più nel lavoro trascurando la famiglia. Pensavo che era normale lavorare sodo per soddisfare tutte le nostre esigenze e mi sentivo appagato per quello che avevo costruito con Monica e con il mio impegno.
Il dialogo tra noi fin dall’inizio del matrimonio era scarso. Vedevo Monica timida e riservata. Insieme eravamo poco propensi a fare amicizia e così nei primi anni ci siamo chiusi verso il mondo che ci circondava. Di fronte all’impossibilità di dialogare mi sentivo furioso e litigavamo spesso, io alzavo la voce e alcune discussioni finivano con degli schiaffi da parte mia, mi sentivo sotto pressione così come un atleta in fase di preparazione per una gara importante che deve tutti i giorni dare il meglio di sé.
Quando Monica cominciò a lavorare, le cose migliorarono e facemmo nuove amicizie. Io mi sentivo felice e contento di vederla stare bene, iniziavamo a respirare un po’ più di serenità.
Mi promisi di non toccarla più quando si litigava, ciò nonostante notavo sempre più la sua repulsione nei miei confronti. Quando venni a conoscenza del tradimento di mia moglie mi crollò il mondo addosso e la fiducia nei confronti di Monica. Mi sentii umiliato, tradito e confuso, pensai anche al suicidio. Subito dopo la sua confessione mi parve di riuscire a perdonarla, ma dentro di me la ferita era ancora aperta e mi sentivo ancora furioso.
Di fronte alla consapevolezza che Monica aveva provato sentimenti verso un’altra persona e che per me non provava più niente e voleva la separazione mi sono sentito inadeguato e sono entrato in depressione.
Un giorno navigando su internet mi sono imbattuto sul sito di Retrouvaille, ne parlai a Monica che mi sembrò molto scettica, la convinsi a partecipare al Week-end.
Il Risveglio: l’importanza del dialogo in una coppia
Daniel
Sono arrivato al week-end al quanto imbarazzato, non sapevo cosa mi aspettava e all’idea di condividere con altre persone ciò che mi era accaduto mi sentivo imbarazzato. Ciò non successe, anzi trovai nelle testimonianze delle coppie presentatrici storie più o meno simili alla mia. Mi sentii sollevato. La cosa più importante che ho imparato al week-end è stata l’importanza del dialogo in una coppia, della comunicazione dei sentimenti e un nuovo modo di relazionarmi con Monica.
Il percorso del post weekend mi ha aiutato ad uscire dalla depressione e a ritrovare l’equilibrio.
Ho ritrovato mia moglie e ho capito che aveva ancora la voglia di stare con me. Ringrazio Dio per l’aiuto che ci ha offerto. Ho vissuto i giorni a seguire con più certezze, consapevole che non sarei dovuto andare via di casa e perdere tutto ciò che con fatica avevo costruito.
Il percorso del post weekend mi ha posto di fronte a me stesso e alle responsabilità che ho avuto nel fallimento del nostro matrimonio, ho imparato a conoscere i miei errori guardando il passato con una aria critica e risoluta tanto da chiedere alla mia sposa il perdono per ciò che ho fatto e che ho mancato.
Quando abbiamo affrontato temi sensibili per noi mi sono sentito sconfortato, ma le settimane conclusive sono state un crescendo di serenità e l’ultimo incontro in particolare mi ha trasmesso una forte emozione. Mi sono sentito rassicurato.
Monica
Dopo il week-end i miei stati d’animo avevano degli alti e bassi, ma poi continuando con il percorso del post weekend la situazione piano piano è migliorata così come la nostra convivenza. Mi sono sentita rilassata.
Grazie all’aiuto di Dio e di questo Programma ho capito che il mio sposo è importante, e l’importanza del dialogo in una coppia.
Di fronte al perdono di Daniel mi sono sentita rinascere, ho riscoperto le sue qualità e i benefici per il nostro rapporto e la nostra famiglia sono stati di notevole aiuto tanto da far rinascere in tutti noi quella spontaneità nei gesti e quel dialogo che da molti anni si era assopito.
Ancora non è facile per me essere la moglie ideale per Daniel, con l’aiuto di Dio cerco di migliorare me stessa e non fare mancare niente al mio sposo. Vedo Daniel più vicino e riesco a fargli quelle carezze che prima non gli facevo.
Questo percorso mi ha aiutato a crescere nel rispetto di noi, mi ha aiutato a guardare dentro me stessa, a capire l’importanza del dialogo in una coppia e ad affrontare meglio i nostri problemi. Il dialogo è nettamente migliorato, riesco a soddisfare il mio sposo e dargli quelle attenzioni che io puntualmente ricevo da lui. Mi avvicino a lui con molta più stima e naturalezza che prima mancavano.